Wolfsburg fu fondata nel
1938 per ospitare gli
operari che dovevano lavorare nella fabbrica della Volkswagen, di cui era
stata posata la prima pietra appena un mese prima. Lì nacque il Maggiolino,
la "macchina del popolo", risultato di un piano di Hitler e dell'abilità
tecnica di Ferdinand Porsche (vedi a proposito:
Il Maggiolino - storia di un mito).
Ma nel settembre del 1939 iniziò la seconda guerra mondiale e così solo pochissime macchine furono costruite. Durante
la guerra la fabbrica che doveva costruire le macchine
per il popolo fu destinata alla costruzione di macchine per la guerra.
Dopo la guerra gli inglesi, che avevano occupato Wolfsburg, rimisero in moto
la produzione del Maggiolino e con il crescente successo della Volkswagen, prima in
Germania e poi anche all'estero, crebbe anche la città di Wolfsburg. Ma fino
alla
riunificazione nel 1990 Wolfsburg si trovava in una posizione un po'
abbandonata, vicino al confine con la DDR (Germania dell'est) e i pochi
turisti erano interessati solo alla Volkswagen. La città era una specie di
appendice della fabbrica.
Dopo il 1990 le cose sono cambiate. Il comune di Wolfsburg ha fatto grandi
sforzi, insieme alla Volkswagen, il suo "sponsor", per rendere la città più
attraente per i visitatori. La "
Autostadt" della Volkswagen ne è uno dei
risultati più riusciti e più interessanti.