a sinistra: il duomo di Colonia (chiesa cattolica) a destra: una moschea a Berlino
foto:
Thomas Wolf /
Lienhard Schulz
sopra: il duomo di Colonia (chiesa cattolica) sotto: una moschea a Berlino
foto:
Thomas Wolf /
Lienhard Schulz
Semplificando...
Semplificando un po' si può dire che un terzo dei tedeschi è di fede
cattolica, un altro terzo di fede protestante e un terzo è non credente o di
altre religioni. Ma ci sono molte differenze regionali e vale la pena
guardare le statistiche un po' più da vicino - e anche quello che sta dietro le
statistiche.
La riforma protestante:
La riforma protestante, avvenuta nel '500 ad opera di Martin Lutero, e la
successiva controriforma cattolica hanno spaccato il cristianesimo in due, con conseguenze negative e positive. Le conseguenze
negative si sono sentite soprattutto nei primi 150 anni dopo l'inizio della
riforma nel 1517: violenti atti di intolleranza (p.e. il massacro degli
ugonotti protestanti in Francia, nel 1572) e guerre sanguinose (soprattutto la
tremenda "guerra dei trent'anni" dal 1618 al 1648) che hanno devastato l'intera
Europa centrale, in particolare la Germania.
Un effetto positivo della Riforma è invece che i tedeschi, da quando sono
finite le guerre religiose, si sono abituati a una convivenza pacifica tra
religioni diverse che oggi si esprime in una maggiore tolleranza religiosa
rispetto ad altri paesi che non sono stati toccati dalla riforma protestante
o che l'hanno soffocata nel sangue.
Oggi, il 30,7% della popolazione della Germania è di fede cattolica e quasi la stessa
percentuale, il 29,9%, è di fede protestante. Un 1,5% fa parte delle
comunità cristiano-ortodosse, si tratta soprattutto di lavoratori stranieri
e immigranti greci, russi e serbi.
Ma è interessante vedere com'è distribuita, nel territorio della Germania,
l'appartenenza alla fede cattolica e protestante. I cattolici sono più
presenti nel sud e nell'ovest della Germania, mentre i protestanti sono più
presenti nel nord. All'est la grande maggioranza è non credente. Nella tabella
sotto le percentuali, regione per regione.
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regione
abitanti
(milioni)
cattolici
(%)
protest.
(%)
altri
(%)1
Baden-Württemberg
10,8
36,9
33,0
30,1
Bayern2
12,5
55,6
20,8
23,6
Berlin4
3,4
9,4
19,4
71,2
Brandenburg4
2,5
3,1
17,6
79,3
Bremen
0,7
12,5
41,8
45,7
Hamburg
1,8
10,2
30,4
59,4
Hessen
6,1
25,0
39,8
35,2
Mecklenburg-Vorpommern4
1,7
3,3
17,7
79,0
Niedersachsen
7,9
17,6
50,2
32,2
Nordrhein-Westfalen
17,9
42,0
27,7
30,3
Rheinland-Pfalz
4,2
45,7
31,2
23,1
Saarland3
1,0
64,1
19,5
16,4
Sachsen4
4,2
3,6
20,7
75,7
Sachsen-Anhalt4
2,4
3,5
14,8
81,7
Schleswig-Holstein
2,8
6,0
53,8
40,2
Thüringen4
2,3
7,8
24,5
67,7
Tutta la Germania
82,0
30,7
29,9
39,4
regione
abitanti
(milioni)
cattolici
(%)
protest.
(%)
altri
(%)1
Baden-Württemberg
10,8
36,9
33,0
30,1
Bayern2
12,5
55,6
20,8
23,6
Berlin4
3,4
9,4
19,4
71,2
Brandenburg4
2,5
3,1
17,6
79,3
Bremen
0,7
12,5
41,8
45,7
Hamburg
1,8
10,2
30,4
59,4
Hessen
6,1
25,0
39,8
35,2
Mecklenburg-Vorpommern4
1,7
3,3
17,7
79,0
Niedersachsen
7,9
17,6
50,2
32,2
Nordrhein-Westfalen
17,9
42,0
27,7
30,3
Rheinland-Pfalz
4,2
45,7
31,2
23,1
Saarland3
1,0
64,1
19,5
16,4
Sachsen4
4,2
3,6
20,7
75,7
Sachsen-Anhalt4
2,4
3,5
14,8
81,7
Schleswig-Holstein
2,8
6,0
53,8
40,2
Thüringen4
2,3
7,8
24,5
67,7
Tutta la Germania
82,0
30,7
29,9
39,4
Note:
1 - altri: nella categoria altri sono compresi i non credenti e quelli che appartengono ad altre religioni (per dettagli vedi sotto)
2 - Bayern: la Baviera è caratterizzata da grandi differenze locali: le zone del sud sono a grande maggioranza cattolica, mentre Norimberga e la regione della
Franconia (al nord) sono a maggioranza
protestante. Nel capoluogo Monaco sono invece i non credenti ad essere in maggioranza (ca il 40% della popolazione).
3 - Saarland: L'alta percentuale dei cattolici si spiega con la vicinanza culturale della regione alla Francia,
alla quale appartenne, per certi periodi, anche politicamente. Se volete saperne di più: La regione Saarland
4 - la Germania dell'est: le regioni Brandenburg, Mecklenburg-Vorpommern,
Sachsen, Sachsen-Anhalt e Thüringen e Berlino-est che fino al 1990 costituivano la DDR (lo stato socialista della Germania
dell'est) sono caratterizzate da una grande maggioranza di non credenti, dovuta all'educazione atea durante i 40 anni dello stato socialista. Fino al 1949
in questa parte della Germania fu a forte prevalenza protestante.
a sinistra: la chiesa protestante "Frauenkirche" a Dresda a destra: la "Nuova Sinagoga" di Berlino
foto:
Brücke-Osteuropa /
Andreas Praefcke
Tra le comunità religiose non cristiane la più grande è senz'altro quella
musulmana (circa 4 milioni di persone, il 5% della popolazione), costituita
per lo più da lavoratori stranieri provenienti da paesi islamici, in
particolare dalla Turchia. In Germania esistono circa 200 moschee e circa 2.600
case di preghiera di fede musulmana. Altre 120 moschee sono progettate o già
in costruzione.
Nel 1933, quando Hitler arrivò al potere, gli ebrei in Germania erano circa 500.000. Molti riuscirono a fuggire, ma la grande maggioranza fu vittima
dello sterminio che i nazisti scatenarono tra il 1933 e il 1945. Solo poche
migliaia riuscirono a sopravvivere agli orrori dell'Olocausto. Alcuni di
quelli fuggiti all'estero tornarono in Germania dopo la guerra, ma gli ebrei
in Germania erano, nel 1989, comunque meno di 30.000. Successivamente, il
crollo dell'Unione Sovietica diede inizio a una grande ondata di
immigrazione, oggi ci sono circa 110.000 ebrei in Germania. La più grande comunità
si trova attualmente a Berlino dove vivono circa 12.000 ebrei.
Le altre comunità religiose in Germania (buddisti, indù, testimoni di Geova
e altri) non superano, messe insieme, l'1% della popolazione tedesca.
I non credenti:
Nel 1950, i "non credenti", cioè quelli che non appartengono a nessuna
comunità religiosa, rappresentavano una percentuale trascurabile vicina allo
zero, oggi sono circa il 34%, più di qualsiasi comunità religiosa. Ma non
sono un gruppo omogeneo. Secondo un sondaggio dell'"Eurobarametro", un
organo ufficiale della Comunità Europea, il 25% dei tedeschi concorda con
l'affermazione "Non credo vi sia alcun tipo di dio o di spirito superiore",
cioè sono da considerarsi atei, mentre gli altri, cioè quelli che credono in
un essere superiore, senza sentirsi rappresentati da nessuna religione,
rappresentano circa il 9% della popolazione.
Un aspetto importante per quanto riguarda il ruolo delle religioni in
Germania è che questo gruppo dei "non credenti" rappresenta,
soprattutto in alcune
grandi città e in tutte le regioni all'est della Germania, la
maggioranza della popolazione.
Tutti i dati statistici in questa pagina sono presi da
Wikipedia.
Cos'è la "Kirchensteuer" (la tassa per la chiesa)?
In Germania, le più importanti confessioni religiose sono trattate dallo
stato come organizzazioni simili a un ente pubblico o un partito
politico, nelle quali ci si può iscrivere e dalle quali si può anche uscire,
firmando un'apposito modulo. Se un cittadino si dichiara ufficialmente p.e.
cattolico, protestante o di fede ebraica lo stato trattiene dalla sua busta
paga una "Kirchensteuer" (tassa per la chiesa) che trasferisce alla relativa
comunità religiosa. Questo servizio lo stato non lo rende gratuitamente:
trattiene per se una piccola percentuale, per le spese amministrative. Nel
caso delle confessioni cristiane l'appartenenza a una confessione inizia di
solito con il battesimo e può finire con un'apposita dichiarazione firmata.
Con questa firma il cittadino smette anche di pagare l'imposta per la
chiesa.
A differenza dall'"Otto per mille" italiano la tassa per la chiesa tedesca è
una vera e propria tassa che si aggiunge alle altre tasse che un cittadino
deve pagare. Quindi, colui che ha deciso di pagare questa tassa per la
comunità alla quale appartiene ha, ogni mese, meno soldi nella sua busta
paga rispetto a colui che ha deciso di non pagarla. L'importo della tassa è
l'8%-9% dell'imposta sui redditi (dipende dalla regione). In questa maniera
sia la chiesa cattolica che quella protestante ricevono ogni anno, ciascuna, circa 5 miliardi di Euro che spendono per stipendi dei preti e del personale
amministrativo, costruzione o restauri di chiese, scuole e ospedali gestiti
da loro e per scopi benefici.
Il sistema della tassa per la chiesa permette anche di stabilire con precisione
quanti siano i tedeschi che sono di fede cattolica, quelli che sono di fede
protestante e chi si dichiara "non credente".
Scrivi un commento...Massimiliano Prior:
C’è da dire che il sistema 8xmille funziona in modo diverso.
Se non si segna alcuna destinazione sul modulo, l’8xmille viene comunque
devoluto secondo le percentuali di chi invece una scelta l’ha fatta.
Quindi, se il 40% degli italiani l’ha destinato alla chiesa cattolica, il 20
ad altri e il restante 40 non ha segnato nulla, quest’ultima porzione viene
suddivisa in 66% alla chiesa cattolica e 33% suddiviso in proporzione tra
gli altri.
In più ci sarebbe da aggiungere che (non ricordo il dato preciso ma il
numero dovrebbe essere abbastanza realistico) attorno al 80% dei soldi che
lo stato riceve come 8xmille, vengono utilizzati per restaurare beni
“religiosi”, vedi chiese etc, che sono considerati alla stregua di
monumenti.
(17/01/2015)
Francesca Vindigni:
Finalmente ho trovato qualcosa di più vero riguardo alla “tassa per la
chiesa” in Germania, ma manca di elementi fondamentali.
È una legge che risale circa 200 anni fa e la cancellazione è uguale alla
abiura, quindi rinuncia alla Chiesa e ai sacramenti. Non è una legge di
questi giorni, come si legge in tanti giornali ma che risale al 1803.
Quanto si paga?
Esempio: Reddito lordo mensile 4000 € (che corrisponde a circa 2.300-3.000 € netto, a seconda del regime fiscale).
- un non sposato paga 68,95 €
- sposato paga 30,91 €
- sposato con 1 figlio paga 17,93 €
- sposato con 2 figli paga 6,43 €
Chi più guadagna più paga, ma penso che chi guadagna 3.000 € netto al mese
(con due
figli), 6,43 € sicuramente li può pagare.
La cancellazione costa 40 €.
È vero che la tassa per la Chiesa è una tassa che si aggiunge alle altre, ma
è anche vero che l’8xmille in Italia, sono tutti gli italiani a pagarli. Lo
Stato da dove prende questi soldi? Non sono tasse pagate?
Inoltre l’italiano fa sempre il furbo. Molti cattolici non mettono la firma
o firmano per un altro Ente, destinando questi soldi ad altri però sono
proprio questi i primi a chiedere il matrimonio in Chiesa e deve essere la
chiesa più bella, più illuminata, più più, ma gratuita! La Chiesa deve
essere povera, ma dalla Chiesa pretendiamo tutto e gratuitamente! Il
sacerdote deve essere sempre a mia disposizione, deve risolvere tutti i miei
problemi, è una persona che non capisce niente e deve essere un pezzente!
Così molti vorrebbero vedere il sacerdote/la Chiesa.
Non trovo così sbagliato il sistema tedesco. È chiaro, quello che pago va a
quella destinazione. Faccio parte della comunità cattolica ed è giusto che
io do’ il mio contributo. Già ad Abramo si chiedeva la “decima”, ed è Gesù
stesso a dire che il lavoratore ha diritto al suo salario. Come mantenere le
chiese, le scuole cattoliche, gli ospedali, come aiutare i bisognosi?
Più che parlare di tasse bisognerebbe parlare di aiuti ai bisognosi.
Ringrazio e porgo cordiali saluti
(02/10/2012)