Una scena del film: Oskar che suona il suo tamburo di latta
foto:
shelfd.com/videos
Il più grande successo di Volker Schlöndorff è il film
Il tamburo di latta (1979) che girò
insieme a Günter Grass, l'autore
del libro. Questo film ricevette, nel 1979, la Palma
d'Oro a Cannes (insieme a "Apocalypse Now" di Coppola) e nel 1980 a
Hollywood l'Oscar come miglior film straniero.
Eroe (o meglio: anti-eroe) del film e del romanzo di Grass, di cui il film è una trasposizione abbastanza fedele, è Oskar Matzerath, un bambino nato nel 1924, che già a tre anni capisce tutta la falsità del mondo degli adulti e, di conseguenza, si rifiuta di continuare a crescere. Da allora, da gnomo che rimane, Oskar osserva e commenta il mondo "dei grandi" che è la Germania di Hitler e della seconda guerra mondiale. Dalla prospettiva dello gnomo tutte le anomalie e le illusioni, tutte le falsità e le bugie del mondo della piccola borghesia tedesca sembrano ulteriormente ingrandite.
Si tratta di una farsa, a tratti mordente e cattiva, uno specchio senza pietà che Grass e Schlöndorff mettono davanti al pubblico tedesco. L'unico modo che Oskar ha a disposizione per ribellarsi contro il mondo anormale e assurdo dei grandi è suonare il suo tamburo di latta - che gli è stato regalato per il suo 3° compleanno e dal quale non si separa mai - e soprattutto il suo grido stridente che spacca tutti i vetri nei dintorni. Questa ribellione infantile, ma allo stesso tempo violenta e quasi anarchica si attenua solo quando finisce la guerra e Oskar, all'improviso, recupera un po' di crescita.
Il romanzo di Grass fa finire Oskar in un manicomio mentre il film di Schlöndorff lascia lo spettatore all'oscuro della fine. In altre parole: la storia di Oskar può finire male o anche bene - un po' come la storia della Germania, nell'ottica di Grass e di Schlöndorff.
foto: Kinowelt Home
La foto sopra è stata scattata sul set durante i lavori per il film. A
sinistra il regista Volker Schlöndorff, al centro lo straordinario
David
Bennent, l'attore principale del film nel ruolo di Oskar Matzerath e a
destra Günter Grass, autore del libro, che ha fatto il consulente del
regista.
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