Caspar David Friedrich:
Die Kreidefelsen auf Rügen (Le scogliere di gesso di Rügen),
1818
Museum Oskar Reinhart, Winterthur fonte:
Wikimedia Commons
Tesi di laurea di Andrea Modesti
Informazioni generali:
Titolo della tesi: La scuola di Dresda (1800-1840). Caspar David Friedrich e il paesaggio simbolico-contemplativo nel Romanticismo tedesco
Autore: Andrea Modesti
Università: Accademia di Belle Arti di Brera, Facoltà di Pittura
Anno di presentazione della tesi: 1998
Abstract della tesi:
Solo da qualche anno Caspar
David Friedrich viene riconosciuto anche al di fuori del suo paese,
la Germania, come uno dei più straordinari paesaggisti della storia
dell’Arte.
L’attenzione crescente verso questo grande artista romantico,
finalmente uscito dall’oblio in cui era sprofondato dopo la sua
morte, non garantisce però che al diffuso interesse per il pittore
corrisponda un’adeguata comprensione della sua poetica.
D’altro canto un’errata valutazione da parte del pubblico nei
confronti del maestro del paesaggio nordico non è un fenomeno
moderno ma sembra risalire proprio a quando egli era ancora in vita.
Il migliore amico di Friedrich a Dresda, J.C.C.Dahl, grande pittore
e discepolo dell’artista, scrisse come soltanto poche persone
compresero Friedrich nella sua reale essenza, e come la maggior
parte dei suoi contemporanei avesse visto in lui soltanto un mistico
affascinato da certe atmosfere particolari, fraintendendo il senso
delle sue opere.
Queste considerazioni hanno spinto chi scrive, unitamente alla
scoperta del gruppo di pittori che si raccolsero attorno alla figura
di Friedrich –affascinti dalla sua arte visionaria-, a interessarsi
in maniera più approfondita ai lavori di questi artisti, spesso
dimenticati o considerati a torto dei fiacchi epigoni del maestro.
C.D. Friedrich e i romantici della sua cerchia contribuirono al
superamento delle convenzioni classiche della pittura di paesaggio
per avvicinarsi a una sua percezione più moderna e “soggettiva”, la
cui unica e immutabile regola era la fedeltà al proprio sentire.
Il viaggio verso l’interiorità aveva lo scopo di portare alla vera
essenza del mondo, di condurre a una parallela ascensione verso la
realtà nascosta al di là dell’apparenza. Il paesaggio, così, non era
solo la trasfigurazione di un sentimento (o la sua trasposizione in
immagini, come nella pittura preromantica di fine Settecento), ma la
contemplazione di un’esperienza più profonda della natura, riflesso
non solo dello stato d’animo ma di una condizione più nascosta e
tragica dello spirito.
Il nuovo senso della natura del Romanticismo si esternò in Friedrich
in un paesaggio simbolico dell’anima dell’artista, dai contenuti che
trascendevano gli aspetti formali del dipinto; ossia in un vero atto
contemplativo, quasi religioso, dell’immanenza dello spirito divino
nella natura e del rapporto dell’uomo con l’assoluto.
Con questa unica e irripetibile poetica si misurarono , nel secondo
e terzo decennio dell’Ottocento, alcuni artisti più giovani
–soprattutto G.F. Kersting, Carl Gustav Carus, Johan Christian
Claussen Dahl, Ernst Ferdinand Oehme, August Heinrich, Karl Blechen,
Carl Julius von Leypold- , le cui caratteristiche essenziali, le
personalità e i diversi rapporti con il paesaggio friedrichiano sono
affrontate in questo lavoro.
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