Berlino - La chiesa commemorativa dell'Imperatore Guglielmo
a sinistra: la Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche (Chiesa commemorativa dell'Imperatore Guglielmo), com'era all'inizio del Novecento, a destra: la Gedächtniskirche com'è oggi, con accanto il campanile della nuova chiesa
foto:
Library of Congress's Prints and Photographs /
GerardM
in alto: la Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche (Chiesa commemorativa dell'Imperatore Guglielmo), com'era all'inizio del Novecento, in basso: la Gedächtniskirche com'è oggi, con accanto il campanile della nuova chiesa
foto:
Library of Congress's Prints and Photographs /
GerardM
La vecchia chiesa commemorativa:
La chiesa fu costruita tra il 1891e il 1895per volere dell'imperatore
Guglielmo II che intendeva così ricordare suo nonno, l'imperatore Guglielmo I,
il primo imperatore della Germania dopo la fondazione del Reich nel 1871. I
piani dell'architetto Franz Schwechten prevedevano una struttura
in stile
neoromantico, ispirata ad alcune chiese romaniche nella valle del Reno, specialmente al
duomo di Bonn. Soprattutto per le sue cinque torri - la torre principale
(ottagonale) era
alta 113 metri - diede un'impressione di grande monumentalità. All'interno della chiesa
c'erano anche dei mosaici che descrivevano la vita e le opere
dell'imperatore Guglielmo I.
Durante la seconda guerra mondiale, il 23 novembre del 1943, la chiesa fu gravemente danneggiata
in seguito a
un disastroso incendio divampato durante i
bombardamenti di Berlino da parte degli alleati. Della vecchia chiesa
rimasero solo delle rovine.
Dopo la guerra:
Nei primi anni del dopoguerra non si sapeva cosa fare dei resti della chiesa
e così andarono sempre di più in rovina. Solo nel 1956iniziò una
discussione, molto accesa e controversa, su un'eventuale ricostruzione.
L'iniziale proposta di abbattere tutti i resti e costruire una chiesa tutta
nuova fu presto abbandonata perché aveva suscitato un'opposizione morte
forte tra gli abitanti di Berlino.
L'insieme di vecchie costruzioni (marroni) e di nuovi
edifici (azzurri)
illustrazione:
Da flow / elaborazione: Wolfgang Pruscha
Alla fine si raggiunse un
compromesso che prevedeva di lasciare in piedi la torre rovinata, ma messa
in sicurezza, per fungere come monumento commemorativo delle distruzioni
della guerra. Intorno alla vecchia torre sono stati costruiti quattro nuovi
edifici (vedi sopra): da un lato un nuovo campanile esagonale e una cappella
rettangolare, dall'altro lato una nuova chiesa ottangolare e un foyer
rettangolare. Il nuovo insieme di vecchia torre, memoriale e nuovi edifici
religiosi fu inaugurato nel 1961. Tutti i nuovi
elementi sono stati progettati dall'architetto Egon Eiermann.
Un tratto caratteristico delle nuove costruzioni sono le pareti che sono
fatte di complessivamente 20.000 mattoni di vetro azzurro
che dà agli interni un'illuminazione molto spettacolare.
Il rudere della Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche rimane uno dei pochi edifici
di Berlino lasciati nello stato com'erano dopo le distruzioni della guerra e costituisce così un
monumento molto efficace.
All'interno della chiesa moderna, costruita in forma
ottagonale.
foto:
Another Believer
Il memoriale (Gedächtnishalle):
In una parte non distrutta della chiesa, sotto il vecchio campanile, è stato
collocato il Memoriale con oggetti, decorazioni e foto che
ricordano la vecchia chiesa e le distruzioni della guerra. Sulle pareti del
memoriale si vedono alcuni dei mosaici originali che mostrano l'imperatore
Guglielmo I con la moglie e con altri rappresentanti del vecchio Reich. Ma è
soprattutto un memoriale che ricorda la seconda guerra mondiale, tra gli
oggetti spiccano la Madonna di Stalingrado, un disegno fatto da un prete
protestante tedesco durante la battaglia di Stalingrado, nel 1942, e la
Croce di Coventry, una croce fatta di chiodi della cattedrale di Coventry
(Inghilterra) distrutta dai bombardamenti tedeschi nel
1940.
La mostra commemorativa nella parte non distrutta della
vecchia chiesa, sotto la vecchia torre.
foto:
Hnapel
a sinistra: la Madonna di Stalingrado, a destra: la Croce di Coventry
foto:
JoJan /
Peter I. Vardy