I seguenti brevi estratti dalla prima scena di "Vita di Galileo"
costituiscono il punto di partenza del dramma e fanno capire molto sul
carattere che Brecht ha disegnato del suo protagonista.
Galileo (mentre si lava a torso nudo sbuffando allegramente): Posa il latte sul tavolo, ma non chiudermi i libri. Andrea: La mamma ha detto che c'è da pagare il lattaio, sennò quello, tra poco, girerà al largo dalla nostra casa, signor Galileo. Galileo: Di' meglio: descriverà un cerchio intorno a noi.
Andrea: Come volete. Se non paghiamo, descriverà un cerchio
intorno a noi, signor Galileo. Galileo: E invece il signor Cambione, l'usciere
giudiziario, viene qui dritto: dunque, che linea sceglie fra due punti? Andrea: (con un ghignetto) La più corta. Galileo: Bravo.
... Andrea: E ora bevete il vostro latte, che
poi viene un subisso di gente! Galileo: Tu, intanto, hai capito quello che
t'ho detto ieri? Andrea: Cosa? Quella faccenda di Chippernico
e della sua rotazione? Galileo: Già. Andrea: No. Ma perché vi ostinate a farlo
capire a me? È difficile. Non ho ancora undici anni, li compirò in ottobre.
Galileo: Proprio per questo voglio che anche tu
lo capisca. Proprio perché lo si capisca io sto lavorando tanto, e mi compro
quei libri che costano un occhio, invece di pagare il lattaio. ... Galileo: Per duemila anni l'umanità ha creduto che il sole e tutte le costellazioni celesti girassero attorno
alla terra. Papa, cardinali, principi, scienziati, condottieri, mercanti, pescivendole e scolaretti: tutti erano convinti di starsene immobili dentro questa calotta di cristallo. Ma ora ne stiamo uscendo fuori, Andrea, e ci attende un grande viaggio. Perché l'evo antico è finito e siamo nella nuova era. Da cent'anni è come se l'umanità si stia aspettando qualche cosa. Le città sono piccole, le teste altrettanto: piene di superstizioni e di pestilenze. Ma ora noi diciamo: visto che così è, così non deve rimanere. Perché ogni cosa si muove, amico mio.
La trama:
La storia (in 15 scene) è quella della vicenda galileiana inquisito dal
potere centrale della chiesa per le sue ricerche.
Con l'aiuto del telescopio, inventato dagli olandesi, ma da Galileo notevolmente migliorato
per poterlo usare come strumento scientifico,
Galileo riesce a fornire la prova della teoria di Copernico che aveva
ipotizzato che la terra non è al centro dell'universo, ma solo un pianeta
tra molti altri che girano intorno al sole. Non è il primo a dirlo, già
nell'antica Grecia c'erano alcuni (p.e. Aristarco di Samo) che teorizzarono
l'eliocentrismo nella sua forma attuale, ma Galileo è il primo a poterlo provare. Con questo si
mette però contro la chiesa cattolica che rimane ancorata al modello del
geocentrismo, in cui la terra è al centro dell'universo, e che non vuole tollerare le nuove idee.
Galileo viene denunciato all'Inquisizione: la Bibbia
dice che il sole gira intorno alla terra e la Bibbia non può avere torto.
E così i suoi scritti vengono inseriti nell'indice dei libri proibiti.
Galileo viene processato e davanti alla scelta, o ritrattare o subire le
torture e il rogo della Santa Inquisizione, ritratta. Nel momento in cui
Galileo smentisce le proprie idee per paura delle torture, un suo allievo
deluso esclama: "Disgraziato il paese che non ha eroi!", mentre Galileo
risponde: "Felice il paese, che non ha bisogno di eroi!" Ma con un libro che
scrive di segreto e con l'aiuto dei suoi allievi che vanno all'estero
portando con sé le idee di Galileo sopravvivono le sue idee.
Sull'opera:
Dell'opera teatrale Vita di Galileo (titolo originale in tedesco: "Leben des
Galilei"), una delle opere più importanti di Brecht, esistono varie
versioni. Le principali risalgono agli anni 1938-39, 1943-45 e 1956.
Nelle tre versioni principali Brecht mette in scena
nella figura di Galileo, il combattente per la libertà della scienza (prima
versione), il difensore dei propri piaceri (seconda versione), il
capostipite degli odierni scienziati asserviti al potere (ultima
versione del 1956).
Brecht non ama l'eroismo, preferisce la furbizia. Galileo è consapevole del
fatto di avere una sola vita e vuole godersela, ma allo stesso tempo non
vuole, a nessun costo, rinunciare alla verità. "Meglio avere le mani sporche
che non le mani vuote" fa dire a uno dei protagonisti
dell'opera. É tra le opere più mature di Brecht, è un opera coinvolgente e
convincente, un'opera sulla responsabilità e sul destino della scienza che
anche oggi non ha perso niente in attualità.
"Il drammaturgo tedesco rielaborò, in tre distinte riprese, fino a pochi
mesi dalla morte, questo dramma, che egli considerava centrale nella sua
produzione. Ed ancor oggi l'opera è considerata il 'testamento spirituale'
di Brecht, sia sul piano drammaturgico che su quello morale, per il ritratto
fortemente chiaroscurato e volutamente contraddittorio del grande scienziato
pisano." (presentazione del libro da parte dell'editore Einaudi)
PS:
Solo nel 1992, a 359 anni dal processo a Galileo e dopo 13 anni di dibattiti
interni, la Chiesa cattolica cancellò ufficialmente la condanna di Galileo e
il divieto dei suoi scritti.