Il ponte di Glienicke sul fiume Havel, chiamato anche "ponte delle spie".
Si notino i colori un po' diversi delle due parti del ponte che segnalano i
tratti appartenenti ai due stati tedeschi (1949-1990).
Il centro del fiume, e così anche il centro del ponte, rappresentavano il
confine tra di loro.
foto:
Karen Mardahl
Il ponte di Glienicke - un monumento della storia:
Il ponte di Glienicke che attraversa il fiume Havel a sud-ovest di Berlino
viene chiamato anche "ponte delle spie" ed è un pezzo della storia non solo di
Berlino, ma di tutta la guerra fredda del '900.
Il ponte venne costruito tra il 1904 e il 1907, fu distrutto durante la
seconda guerra mondiale e ricostruito nell'immediato dopoguerra con il
nome "ponte dell'Unità", perché situato proprio sul confine tra Berlino
ovest e la DDR. Visto che tra il 1949 e il 1961 questo confine era
ancora aperto il ponte aveva, in quegli anni, realmente una
funzione di unione tra est e ovest e ogni giorno centinaia di macchine
transitavano senza grandi controlli da una parte del ponte all'altra, da
Berlino ovest alla DDR e viceversa.
Il 13 agosto 1961 fu costruito il muro tra le due parti di Berlino e
il confine tra est e ovest venne chiuso ermeticamente.
E così, anche il ponte fu chiuso al traffico perché il fiume Havel segnalava
proprio la linea di demarcazione fra Berlino Ovest e la Germania
dell'est. Alle due estremità del ponte furono collocati dei posti di
blocco delle rispettive polizie e il transito era permesso sono al
personale militare e diplomatico.
Negli anni successivi il ponte di Glienicke assunse anche il nome di "ponte delle spie"
perché, durante la guerra fredda, fu il luogo di tre scambi
di spie e prigionieri politici fra la NATO e il Patto di Varsavia:
il 10 febbraio 1962 il colonnello Rudolf Abel, una nota spia russa, fu
liberato in cambio del pilota statunitense FrancisGary Powers,
catturato in Unione Sovietica dopo essere stato abbattuto nel 1960, con
il proprio aereo durante una missione di spionaggio, e dello studente
americano Frederic Pryor, sospettato di
essere una spia statunitense e imprigionato
dalla polizia dell'est per fungere come "merce di scambio",
il 12 giugno 1985 furono liberati 23 agenti dei servizi
segreti americani in cambio dell'agente polacco Marian Zacharski e di
altre tre spie sovietiche,
l'11 febbraio 1986 il prigioniero politico russo
Anatolij Ščaranskij e tre agenti dei servizi segreti occidentali furono scambiati con
Karl
Koecher ed altre quattro spie del KGB.
Con la caduta del muro di Berlino nel novembre del 1989 il
ponte di Glienicke è stato finalmente riaperto. Oggi una targa commemorativa
sul
Alloggi a Berlino, voli e autonoleggio:
Il ponte di Glienicke si trova nel sudovest di Berlino, a circa 25 km dal centro di Berlino (verso
destra)
e a circa 5 km da Potsdam (verso sinistra in basso)
(cliccate sulla cartina per ingrandirla)
Due foto storiche del ponte di Glienicke:
Una foto del 1987 con il ponte chiuso al centro
foto:
Jochims Una foto del 1985 del ponte con il famoso cartello che dice: "State per
lasciare il settore americano"
posto sul ponte di Glienicke
foto:
Jkb
Il film di Steven Spielberg:
Dal 28 novembre al 1 dicembre 2014 il ponte è stato chiuso al traffico per
permettere di girare alcune delle scene chiave del film "Il ponte delle
spie" del regista Steven Spielberg. Durante l'edizione dei premi Oscar del
2015 il film è stato candidato a sei premi, vincendo una statuetta per il
miglior attore non protagonista, andata a Mark Rylance che nel film
impersona il ruolo della spia russa Rudolf Abel. Il protagonista del film è
invece un grande Tom Hanks nel ruolo dell'avvocato americano
James B.
Donovan che, nel 1962, riuscì ad organizzare il primo scambio di spie sul
ponte di Glienicke a Berlino.
Il film racconta infatti, in maniera storicamente piuttosto affidabile,
questo scambio di spie avvenuto il 10 febbraio 1962 che avrebbe avuto in seguito altri
due scambi negli anni 1985 e 1986 (vedi sopra). La forza del film non sta
solo nel modo avvincente in cui viene raccontata la trama e nei bravissimi
attori che la rendono credibile, ma anche nelle parti del film ambientate a
Berlino nel momento della costruzione del muro nell'agosto del 1961 che sono
di un raro impatto emotivo, difficilmente dimenticabili. È un esempio di un
film storico raccontato senza patos, ma molto intenso che fa riflettere non
solo sulla guerra fredda tra gli anni 50 e 80 del secolo scorso, ma anche
sul presente.