Questo film, per cui Herzog è stato premiato al
festival di Cannes nel
1985 per la
migliore regia, è ambientato a cavallo tra '800 e '900 e racconta la storia
di un personaggio fanatico (Fitzcarraldo), un appassionato di musica
operistica (il ruolo principale viene interpretato dal attore preferito di
Herzog,
Klaus Kinski) che sogna di costruire il più grande teatro lirico del
mondo in mezzo alla giungla amazzonica. Li vuole farci cantare addirittura
Enrico Caruso e questa folle idea la persegue con la tenacia di un ossesso.
É uno dei film più riusciti di Herzog e ha avuto un ottimo successo anche in
altri paesi.
La foto in alto mostra una delle scene più spettacolari
del film, in cui
una nave di più di 300 tonnellate viene trascinata
attraverso una montagna, mossa solo dalla forza delle braccia degli
indigeni. Herzog non voleva usare effetti speciali per girare questa scena,
sembrava essere spinto da una testardaggine proprio come quella del
protagonista del suo film.
Klaus Kinsky la cui presenza domina in tutte le scene è, in
questo film, al limite della follia, anche durante le riprese. In
Mein
liebster Feind (Il mio nemico preferito), il documentario che Herzog ha
girato su Kinski dopo la sua morte, il regista racconta di come la tribù di
indios che faceva da comparse si fosse offerta volontaria per uccidere
Kinski e liberare tutta la troupe dalla sua presenza.
La grandezza di
questo film sta, oltre che nella magnifica performance di Kinsky e nella
suggestività della foresta pluviale (la fotografia è splendida), anche nella
bravura con cui Herzog gestisce le scene di massa con centinaia di comparse
che occupano lo schermo.