La guerra,
caratterizzata da gravissime e ripetute devastazioni di centri abitati e
campagne, da uccisioni di massa (commessi da tutte le parti), da operazioni militari condotte con
spietata ferocia e da micidiali epidemie e carestie, fu una catastrofe
epocale.
Gli eserciti dell'epoca non erano stanziali, come lo sono
oggi. Per fare una guerra il sovrano doveva recrutare ogni volta dei
mercenari, naturalmente a pagamento. Fare la guerra era molto costoso e
spesso, quando i combattimenti si tiravano per le lunghe, le truppe non
ricevevano più soldi. E così i mercenari dovevano procurarsi da mangiare da
soli commettendo saccheggi che colpirono gravemente soprattutto la
popolazione rurale. Dove passavano i mercenari non rimaneva viva una mucca, gli eserciti lasciarono dietro di se solo una scia di sangue e di
distruzioni.
Delle volte succedette che i contadini, per pura
disperazione dei continui saccheggi, si arruolavano in uno degli eserciti,
per passare dai saccheggiati ai saccheggiatori, così avevano almeno
qualcosa da mangiare.
Di seguito gli avvenimenti militari di questa guerra vengono tracciati solo a
grandi linee. I nomi delle quattro fasi (boema, danese, svedese, francese)
sono solo indicativi perché le forze in campo erano sempre molti.
1618-1624: La fase boema
Ferdinando II d'Asburgo, l'imperatore
del Sacro Romano Impero, sostenuto dalla
Spagna
cattolica e da
Massimiliano di Baviera
combattono contro le truppe rivoltose boeme (protestanti) e le sconfiggono nella
battaglia della Montagna Bianca (nel 1620, nella Boemia
settentrionale), e così Praga cade nelle mani dell'imperatore. Le forze in campo da parte boema erano insufficienti perché
anche i Grandi Elettori della Germania, benché in maggiornaza protestanti,
appoggiarono opportunisticamente l'imperatore cattolico.
Quindi, già in questa
prima fase si vede che i motivi religiosi delle forze combattenti vanno in
secondo piano rispetto a quelli politici. Anche nelle successive fasi della
guerra succede spesso che i poteri in campo si alleano a seconda dell'opportunità del
momento.
1625-1629: La fase danese
In questa fase le battaglie non si
svolgono più solo all'interno dell'Impero. Le tensioni religiose e politiche
coinvolgono anche la
Danimarca che si
sente minacciata dai tentativi di Vienna e della
Lega Cattolica
(un'alleanza fra gli stati tedeschi cattolici in opposizione all'Unione
evangelica) di avanzare
verso nord, e così la Danimarca entra in guerra contro l'imperatore. Ma l'esercito della
Lega Cattolica, guidato da
Johann Tilly e
quello imperiale, guidato da
Albrecht Wallenstein
sconfiggono il re danese costringendolo a firmare la
pace di Lubecca (1629).
1630-1634: La fase svedese
Ma questa pace non segna affatto la fine della guerra. Adesso la
Svezia (protestante) di
Gustavo II Adolfo Vasa, interessata ad
allargare la sua sfera di influenza sul Mare Baltico, è preoccupata
del fatto che un sempre più grande Stato asburgico potesse imporre la sua
egemonia nella Germania del nord. Questa preoccupazione adesso fa alleare
alla Svezia anche i principi tedeschi del
Brandeburgo e della
Sassonia.
Dopo aver battuto nel 1631 nella battaglia di Breitenfeld le truppe
imperiali, gli svedesi e i suoi alleati dilagano in Germania marciando
trionfalmente fino a Monaco di Baviera dove entrano nel maggio del 1632,
mentre gli alleati sassoni occupano Praga. Ma l'
esercito
spagnolo, proveniente dall'Italia e destinato ai ribelli olandesi,
viene in aiuto a quello imperiale e riesce a battere gli svedesi nella
battaglia di Nördlingen (1634).
1635-1648: La fase francese
L'ultima fase della guerra dei Trent'anni
vede entrare in campo la
Francia
(cattolica) che finora si era limitata ad intrighi e mosse diplomatiche a
favore delle forze protestanti - un altro esempio della frequente
predominanza di motivi politici rispetto a quelli religiosi. Si allea
ufficialmente con la Svezia e con i Paesi Bassi contro gli spagnoli e gli
Asburgo, mentre dalla parte imperiale, il Brandeburgo e la Sassonia, prima
alleati con gli svedesi, ora si mettono contro di loro, sostenendo gli
imperiali. Ma vengono battuti in campo dalla Svezia che invade nuovamente la
Germania e la Boemia, arrivando fino alla Moravia. Lo scontro decisivo per
la guerra dei Trent'anni avvenne nel 1643 a Rocroi dove gli spagnoli vengono
sconfitti dai francesi. Da quel momento spagnoli e austriaci sono nella
difensiva, anche perché il Brandeburgo e la Sassonia abbandonano ancora una
volta gli Asburgo. Ma anche il fronte antiasburgico è sempre più stanca e
divisa.
Una descrizione più detagliata dei numerosi intrecci politici e
militari potete trovare nella pagina di Wikipedia:
Guerra dei trent'anni.