Albrecht Dürer (1471-1528)
autoritratto del 1498 (quando aveva 28 anni)
Prado di Madrid
fonte:
Wikimedia Commons
La sua vita:
Albrecht Dürer, considerato il massimo esponente della pittura tedesca
rinascimentale, nasce il 21 maggio 1471 a Norimberga dove vive la maggior
parte della sua vita. Dotato di talento artistico fin da giovane entra nella
bottega del padre, un noto e stimato orefice di Norimberga per proseguire la
tradizione artigianale familiare. In quel periodo Dürer conosce le tecniche
di incisione sui metalli, che più avanti metterà a frutto nei suoi celebri
lavori a bulino e acquaforte. Il padre gli trasmette anche l'amore per i
grandi maestri fiamminghi. Più tardi intraprende anche dei viaggi di studio
in Italia (1494-1495 e 1505-1506) e in Olanda (1520-1521) dove studiò la
pittura di questi paesi. Fu pittore di corte degli imperatori Massimiliano I
e Carlo V. Muore il 6 aprile 1528 a Norimberga.
Oggi a Norimberga si può visitare la sua casa che si trova ai piedi del castello
(vedi la foto sotto),
diventata un museo di questo grande artista.
La casa di Albrecht Dürer a Norimberga, dove visse e
lavorò dal 1509.
foto:
High Contrast
Le sue opere:
In Albrecht Dürer confluiscono influenze provenienti dalla pittura fiamminga
e da quella italiana, che furono a loro volta influenzate dalla sua
straordinaria produzione. Attraverso l'umanesimo trova la strada verso una
pittura realista e supera così definitivamente la pittura gotica che in
Germania predominava fino alla fine del '400. All'inizio divenne famoso
soprattutto come incisore, infatti portò l'arte dell'incisione a livelli mai
raggiunti prima e lasciò circa 350 incisioni e xilografie. Queste tecniche
permisero una diffusione molto ampia delle sue opere. Inoltre scrisse anche
dei libri sulla teoria dell'arte e sulle proporzioni del corpo umano.
Gli autoritratti di Dürer:
Nel corso della sua sterminata produzione artistica Dürer sviluppa
soprattutto l'arte del ritratto e del autoritratto nei quali dimostra la
capacità di un notevole approfondimento psicologico. (vedi anche la pagina:
Ritratti e
autoritratti di Dürer).
Nella pittura medievale il pittore era l'artigiano che doveva servire Dio
come tutti gli altri, non aveva nessun ruolo emergente. L'opera d'arte non
era espressione del genio, della bravura del pittore, era vista solo nella
sua funzione di rendere più profonda la fede, di aumentare la devozione di
dio. L'artista di solito non firmava la sua opera, e così spesso rimase
sconosciuto fino ad oggi.
Il Rinascimento rompe radicalmente con questa tradizione. L'artista comincia
a riconoscersi come intellettuale che crea opere uniche e irrepetibili.
Aumenta l'interesse per l'uomo e per la sua psicologia. Dürer dipinge molti
autoritratti che dimostrano non solo il suo orgoglio artistico, ma anche un
ruolo dell'artista nella società completamente cambiato. Ora l'artista è
degno della massima stima, il suo genio non è più soltanto servitore di dio,
ma ha un valore autonomo. E gli oggetti dell'arte non sono più soltanto Dio,
i Santi e le scene bibliche, è l'artista stesso che diventa oggetto di
auto-osservazione e di riflessione introspettiva. Con Dürer l'autoritratto
conquistò un ruolo di primo piano nell'arte europeo.
Alcuni dei capolavori di Dürer:
Ritratti e autoritratti:

Incisioni e acquerelli:
Cliccate sulle miniature per ingrandirle e per leggerne i commenti.
Vedi anche:
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