Questa foto è diventata il simbolo di
Dresda 1945:
un panorama della città distrutta, ripreso dalla torre del municipio
Tutte le foto in questa pagina: Richard Peter / Deutsche Fotothek
Dopo i bambardamento del febbraio 1945 sono rimasti questi paesaggi surreali
di distruzione.
Sotto e sopra:
le rovine del castello "Zwinger"
La chiesa Jakobikirche
Di questa casa è rimasto solo il vanoscale.
La "Siegessäule" (colonna della vittoria) assume un significato macabro.
Il capannone del mercato
Quel che è rimasto di una donna intrappolata e bruciata in un rifugio anti-aereo.
Purtroppo, questi rifugi non riuscivano a proteggere molto contro le "tempeste di fuoco" provocate
dal massiccio impiego
di bombe incendiarie che creavano temperature
altissime in certe zone della città.
La cosa più urgente alla fine della guerra fu la rimozione delle macerie,
inizialmente solo con i badili e le mani.
La maggior parte delle rovine dovevano essere abbattute perché rischiavano di
crollare.
Nei lavori di rimozione delle macerie erano impiegate
tantissime donne -
mancavano gli uomini, morti in guerra o nei campi di
prigionieri di guerra.
Per agevolare il trasporto delle macerie furono creati molti
tratti di binari.
Anche in questo pesante lavoro le donne erano in prima
linea.
Qui viene svuotato uno dei carri che conteneva delle macerie. In poco tempo,
intorno a Dresda nacquero molte nuove "colline", fotmate dai depositi delle macerie del
centro.
Abitanti di Dresda che raccolgono legno dalle rovine delle case distrutte.
Per parecchio tempo il legno era per loro la principale fonte di energia.