"Ick liebe dir" - Non c'è qualcosa di grammaticalmente sbagliato in
questa frase?
A Berlino sparisce la "G"!
Ricordo ancora il mio stupore e l'incredulità quando, anni fa, sentivo
parlare per la prima volta delle persone di Firenze: quando dicevano
hasa invece di
casa e Hoha Hola invece di
Coca Cola pensavo all'inizio che mi
prendessero in giro. Lo stesso stupore potrebbe sentire un italiano a
Berlino, perché i berlinesi non conoscono la "G"!
Nel alfabeto berlinese si passa dalla F
subito alla H.
Qualche esempio:
La frase berlinese: "Ne jut jebratene
Jans is ne jute
Jabe Jottes" sarebbe in "Hochdeutsch" (tedesco senza dialetto):
"Eine
gut gebratene
Gans ist eine gute
Gabe Gottes"
(Un'oca cucinata bene è un buon dono di dio).
Questa frase ci fa
capire non solo che ai berlinesi piace mangiare l'oca, ma anche che al posto
della G pronunciano sempre
J che potrebbe sembrare piuttosto buffo.
Così il verbo geben diventa
jeben e il suo participio passato
gegeben a Berlino è
jejeben. Alla mattina i berlinesi si
salutano dicendo Jutn Morjn = Guten
Morgen, e dopo aver mangiato dicono Ick hab jut
jejessen (Ich habe gut gegessen). Il verbo
glauben diventa
jlooben.
La g alla fine di una parola, p.e. in
Tag oppure
richtig diventa invece ch: Tach
e richtich.
I berlinesi non hanno peli sulla lingua...
I berlinesi sono noti per essere gente simpatica, ma attenzione: non hanno
peli sulla lingua e dicono quel che pensano, se vi piace o no. Inoltre hanno
un senso spiccato per le cose concrete, pratiche. Sono diffidenti nei confronti delle
esagerazioni e non credono in qualsiasi cosa. Così si spiega la frase
tipicamente berlinese:
Jlooben tu ick nur,
wat ick sehe, und davon nur de Hälfte. = Glauben tu ich nur, was
ich sehe, und davon nur die Hälfte. (Io credo solo a ciò che vedo, e di
quello credo solo la metà).
La forma un po' insolita
Glauben tu ich... sarebbe in Hochdeutsch
Ich glaube... (io
credo...). Nella frase sopra abbiamo anche visto che
ich a Berlino diventa
ick e was
è wat.
Altre cose curiose:
Gli articoli vengono un po' modificati: die
è semplicemete de mentre
das diventa det.
Le forme den e einen
vengono di solito ridotte a una semplice n:
Jibste mir n Fuffi? = Gibst du mir einen Fünzig-Euro-Schein?
(Mi dai una banconota da cinquanta
Euro?)
Un'altra cosa di cui i berlinesi fanno a meno è il suono
pf
come in Pferd (cavallo) o
Pfeife (pipa) che a Berlino sono
semplicemente Ferd e
Feife.
Ick liebe dir!
Ma la cosa più sorprendente è la confusione che fanno tra
dativo e
accusativo. La fase Ick liebe dir
(che in Hochdeutsch deve essere naturalmente Ich
liebe dich) ne è un buon esempio. Dall'altra parte potete sentire a
berlino anche la frase Det is mich Pomade = Das
ist mir egal (Mi è indifferente). E in questo caso usano
mich invece di
mir!
Spesso sia dir che dich
vengono sostituite dalla parola da: Det hab ick da vasprochen. = Das habe
ich dir versprochen (Te l'ho promesso).
Concludo questa escursione
nel dialetto berlinese con una piccola e simpatica poesia berlinese che
illustra in modo auto-ironico questa difficoltà di distinguere tra i casi:
Ick liebe dir, ich
liebe dich, Wie't richtich is, det weeß* ick nich Und is mich
ooch Pomade. Ick lieb dir nich im dritten Fall, Ick lieb dir
nich im vierten Fall, Ick liebe dir uff jeden Fall! *weeß = weiß
In italiano sarebbe:
Amo a te, amo te,
Com'è giusto dire non lo so E mi è anche indifferente. Non ti amo nel
terzo caso (=complemento di termine, dativo) Non ti amo nel quarto caso
(=complemento oggetto, accusativo) Ti amo in ogni caso!