Oskar Panizza (1853-1921), autore di volumi di poesia, narrativa e satira,
non è molto conosciuto tra gli scrittori di lingua tedesca. Le varie storie
della letteratura lo menzionano al massimo in una nota a piè di pagina e in
molte enciclopedie si cerca inutilmente il suo nome.
Infatti, una rigida censura (almeno nella cattolicissima Baviera) e una
condanna per blasfemia (nel 1895), per la quale dovette scontare un anno di
galera, possono essere molto pesanti e penalizzanti per la carriera di un
intellettuale che aveva invece tutte le carte in regola per diventare uno
scrittore di primo livello.
Otto Julius Bierbaum, un amico scrittore che nei suoi Almanacchi pubblicava
spesso dei lavori di Panizza, scrisse di lui: "Egli possiede tutti gli
strumenti artistici dello scrittore satirico ... dispone a piene mani di
un'infinita fantasia ricca di arguzia e umorismo, ha l'arte della parola
fustigatrice precisa ..."
Durante la divertente e affascinante lettura di quest'opera che, per la
ricchezza dei contenuti è un vero piacere, può facilmente venire un dubbio:
uno scrittore che, nonostante la sua feroce critica del cattolicesimo, ha
una tale conoscenza profonda ed enciclopedica della letteratura teologica
dei mille anni precedenti deve avere un interesse per le questioni religiose
che non si concilia bene con questo suo evvidente ateismo. E infatti,
Giovanni Chiarini, il curatore del libro, avvicina giustamente, nella
postfazione del libro, la blasfemia di Oskar Panizza a quella di Heinrich
Böll: "... si tratta della stessa blasfemia che Heinrich Böll, uno scrittore
cattolico, ma eretico, vedrà, molti anni dopo, come unica possibilità di
affermare veramente Dio, diventando fautore di una religiosità
paleocristiana, pre e anti istituzionale, che rifiuta qualsiasi forma di
dogmatismo.".
Oskar Panizza, "uomo dall'intelligenza straordinaria" (così lo definì il
compositore contemporaneo Hannes Ruch), merita decisamente una rivalutazione
e mi auguro che questo libro che è stato edito con il testo tedesco a fronte
possa darci un contributo.
Il contesto storico:
Nella seconda metà del '900 il Vaticano si trovò in una grave crisi: il
Risorgimento italiano voleva un'Italia unita e questo significava
l'eliminazione dello Stato della Chiesa che copriva gran parte dell'Italia
centrale e, con ciò, la cancellazione del potere secolare della Chiesa.
Il Papa rispose, oltre che con mezzi militari, anche con una contro-offensiva a livello ideologico,
pronunciando due nuovi dogmi. Ma questi due
dogmi del 1859 e del 1870, quello dell'Immacolata Concezione di Maria e soprattutto quello
dell'Infallibilità del Papa che dovevano rafforzare la posizione della chiesa, incontrarono, soprattutto
nell'Europa centrale, una notevole resistenza proprio nella chiesa cattolica che portò alcuni dissidenti
addirittura alla fondazione di una nuova chiesa, la "Altkatholische Kirche"
(che esiste ancora oggi). La satira di Oskar Panizza nasce sullo sfondo
di quest'epoca.