La copertina di un'edizione tedesca del romanzo di Böll
La trama del romanzo:
Hans Schnier, il protagonista del romanzo, viene lasciato dalla donna che
ama dopo sei anni di felice convivenza. La cattolicissima Maria (il nome non
è casuale) lo abbandona poco prima del matrimonio perché non riescono a
mettersi d'accordo sull'educazione cattolica dei futuri figli. Il pantomime Hans Schnier
non è né cattolico né protestante ma è di un moralismo profondamente
cristiano. Subisce un crollo psicologico
che comporta anche al suo declino artistico.
Hans, figlio di una
delle famiglie più ricche e potenti della Renania degli anni 1960, aveva
preferito non intraprendere una carriera da imprenditore. È scettico nei
confronti dei compromessi e delle convenzioni sociali, e davanti
all'esperienza dell'abbandono e alle delusioni professionali, continua a vivere come un clown onesto piuttosto
di diventare un ipocrita. Si ricorda perfettamente il passato nazista delle
persone con cui parla e che in quell'epoca è ancora molto vicino, e non è
disposto né a dimenticare né a perdonare. Questi ricordi attraversano tutto
il romanzo, lo fanno diventare un’accusa molto dura contro gli opportunisti
e i falsi convertiti che si trovano anche nei ranghi più alti della società.
Tutto il romanzo si
concentra nello spazio di una serata, in una serie di incontri e telefonate
con cui il pantomime Hans Schnier cerca di trovare soldi e soprattutto
informazioni su dove si trovava la sua amata Maria che vuole riavere a tutti
i costi. Ma nonostante gli aspri scontri e le liti con le persone della sua
famiglia e del loro ambiente, Hans in realtà non è una persona aggressiva: "Io sono
un povero diavolo molto semplice, sincero e privo di complicazioni" si
autodefinisce. E una delle persone con cui litiga gli dice: "La cosa più
grave è che lei è un innocente, quasi un puro".
Nei suoi
tentativi di riavere Maria è testardo come un bambino, niente lo fa
infuriare di più dei ripetuti consigli del tipo: "Cerca di farti una ragione
e comportati da persona adulta" che sente da tutte le parti. Con una certa
autoironia il clown dice di se stesso: "Il più terribile dei miei mali è la
predisposizione alla monogamia". Vuole Maria e nessun'altra. Accusa
l'ambiente cattolico che Maria frequentava di averla portata via da lui e di
averla condotta all'"adulterio" sposando un'altro, uno che è ben radicato
nella gerarchia cattolica.
Alla fine Hans rimane un
accusatore isolato e disperato. Quando non riesce né a trovare
soldi per la sopravvivenza, né un modo per ritrovare la sua amata Maria si
dipinge come un clown e si mette seduto a terra davanti alla stazione
centrale di Bonn mendicando, suonando la chitarra e cantando canzoni un po'
infantili.
Un romanzo sulla Germania del dopoguerra:
Una fine atroce e disperata, ma proprio per questo una condanna senza
appelli della società degli anni del cosiddetto “miracolo economico” della
Germania, caratterizzata da un onnipresente consumismo, dall'assenza di
valori morali, dall'opportunismo
politico e dalla rimozione del passato nazista. Questo romanzo di Böll del
1963 è forse il più aspramente discusso, ha trovato critiche durissime, non
solo negli ambienti cattolici. Da all’altra parte ha suscitato anche molti
consensi: il libro è tra quelli più venduti di Böll e dal libro è stato
tratto anche un film di successo.
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Böll: vita e opere Breve biografia di questo
scrittore tedesco che ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura nel 1972.