Tra il Medioevo e la fine del Rinascimento Erfurt, che era anche una città
anseatica, divenne così ricca da poter fondare, nel 1392, un'università, una
delle più antiche d'Europa. Questa ricchezza si fondava in gran parte sul
commercio, la coltivazione diretta e la lavorazione di una piccola pianta
chiamata guado (in tedesco "Waid" o "Färberwaid") dalla quale si poteva
ricavare il colore blu per tingere tessuti preziosi ed in alcuni casi per
dipingere. Invece non fu usata per colorare palazzi e chiese per due motivi:
per la non buona resistenza alla luce di questo colore e per il suo prezzo
molto elevato che non permetteva l'uso murale.
La storia del guado comincia dagli antichi. Gli Egiziani elaborarono ricette
per questa pianta che usavano come medicina e anche i romani la conoscevano
sopratutto per le sue virtù medicamentose e antisettiche. Era conosciuto
anche in Mesopotamia e poi in tutta Europa.
La pianta del guado (nel giardino botanico di Potsdam)
foto: Leipnizkeks
Erfurt - il più grande mercato di guado in Europa.
Intorno all'800 d.C. Carlo Magno testimonia la presenza di questa pianta in Turingia. È sopratutto dal 1200 e il 1600 che il guado fece la ricchezza di Erfurt. Erfurt fu una delle prime città a contendere il diritto di vendita del prodotto grezzo. La città di Erfurt adottò delle leggi molto restrittive per il commercio del prodotto grezzo, l'agricoltore era costretto a vendere la sua merce sulla piazza del mercato di Erfurt pagando una tassa, ma anche il commerciante e allo stesso tempo produttore di blu doveva attenersi alle regole pagando nuovamente una tassa per la stessa merce comprata.
Intorno ad Erfurt c'erano circa 300 paesi dove si coltivava il guado. Erfurt fu il più grande mercato di guado in Europa.
A Sömmerda, poco distante da Erfurt,
esiste ancora questa macina con cui si macinava il guado.
foto:
Michael Sander
Il fascino odierno di Erfurt è il risultato della ricchezza del passato
Nei secoli successivi il guado è stato
sostituito prima dal colore indigo proveniente
dalle colonie francesi dell'India e poi dalla metà dell'ottocento
dalla produzione sintetica dell'indigo (con brevetto di Adolf Baeyer
del 1880).
La ricchezza proveniente dalla coltivazione e lavorazione del guado ha contribuito
molto all'aspetto attuale della
città, molte ricche case patrizie dove si produceva il blu sono
ancora visibili nel loro stato originale.
Grazie al fatto che Erfurt non è stata distrutta molto durante la
seconda guerra mondiale e grazie ad ampie ristrutturazioni dopo la
riunificazione Erfurt ha mantenuto gran parte del suo fascino.