La letteratura da sempre è l’arma con cui l’uomo riesce ad affrontare
problemi e questioni che nella realtà quotidiana possono rimanere irrisolti.
Molti sono i romanzi che conosciamo ed aggiungiamo alle nostre biblioteche
personali come tesori che narrano di un tempo passato ed ormai perduto, le
cui tematiche tuttavia appaiono quanto mai attuali ed attualizzate. In
questa breve tesina si affronterà uno degli argomenti da sempre scottanti
che la letteratura tedesca cita grazie ai suoi più grandi autori:
l’adulterio femminile e la sua inconciliabilità con la società in cui esso
ha luogo. Verrà trattato ad esempio il contributo che un romanzo come Effi
Briest di Theodor Fontane può aver apportato alla letteratura ottocentesca
ed al nuovo “realismo sociale” che stava facendo capolino negli anni grazie
al contributo dell’autore, considerato come il Flaubert tedesco.
Effi Briest- che prende il titolo dall’omonima protagonista del romanzo-
narra la storia di una ragazza che, ancora giovanissima, a soli diciassette
anni e senza alcuna esperienza nel mondo, sposa per volere della sua
famiglia, l’allora quarantenne Barone Geert von Innstetten, nobile di alto
rango ed antica fiamma della madre di lei. La situazione appare imbarazzante
sin dall’inizio- o quantomeno ambigua- per lo spettro di un possibile
triangolo amoroso e per il futuro incerto e notevolmente problematico per la
fanciulla.
"Io non sono adatta a fare la gran signora. La mamma sì; per lei questo
sarebbe stato il posto adatto, avrebbe, come si conviene alla moglie di un
prefetto, dato il tono, e Sidonie Grasenabb con lei sarebbe stata tutta
ossequiosa e non avrebbe badato se era credente o miscredente. Ma io… io
sono una bambina e tale probabilmente resterò. Ho sentito dire una volta che
è una fortuna, ma non so se è vero. In fondo bisogna sapersi adattare al
posto che ci è stato assegnato.”
Sono questi i pensieri di Effi quando si ritrova da sposata nella casa di
Kessin (piccola cittadina della Pomerania) dove il barone era prefetto,
quindi un alto funzionario dello stato, che avrebbe avuto bisogno di una
moglie che sapesse comportarsi in società nella maniera che si conveniva. Ed
invece il destino aveva riservato a lei questo ruolo. Un ruolo a cui la
fanciulla sente di dover adempiere come uno dei tanti sacrifici che sono
richiesti alle donne per bene a questo mondo, senza indulgere pateticamente
in capricci dettati dal cuore che non hanno posto né ragione di esistere. [...]
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