La stanza nel quartier generale di Hitler, nella Prussia Orientale, dopo
l'attentato del 20 luglio 1944. La bomba esplose durante una riunione a cui
partecipavano, insieme a Hitler, circa 20 persone. Cinque di loro furono
uccisi, Hitler rimase solo ferito.
foto:
autore sconosciuto
La storia della resistenza tedesca è tragica
La resistenza contro Hitler è tragica per vari motivi: è costata la vita a
decine di migliaia di persone, ma allo stesso tempo è sempre rimasta una
resistenza di persone o di gruppi isolati che agivano indipendentemente tra
di loro e che non avevano mai una base forte e radicata nella popolazione. È
tragica perché nonostante ciò mancò più di una volta solo per un pelo il
successo, cioè l'eliminazione fisica di Hitler o un colpo di stato contro di
lui. Infine è tragica perché nonostante l'alto prezzo pagato in vite umane
non riuscì a togliere dai tedeschi l'immagine di un popolo ubbidiente che
seguiva il "Führer" in tutto.
La resistenza di comunisti e socialisti:
"A basso Hitler" - scritto su un ponte a Breslavia, nel 1933
foto: autore sconosciuto
Già quando Hitler arrivò al potere, nel 1933, mentre gli altri partiti e una parte della popolazione aspettavano
quello che sarebbe successo o speravano ancora in un illusorio
miglioramento della situazione, socialisti e comunisti iniziarono ad
organizzare la resistenza. Ma,
rimanendo isolata, questa resistenza fu troncata dai nazisti in pochi anni. Molti socialisti e
comunisti pagarono il loro eroismo con la vita, con torture o con arresti
nei campi di concentramento. Quando, dopo il 1936-37, i democratici
borghesi, i religiosi e, ancora più tardi, anche i militari si "svegliarono"
e capirono che Hitler stava realizzando seriamente quello che aveva detto in
pubblico da anni, la resistenza della classe operaia era già spezzata.
La resistenza di borghesi e nobili:
Due protagonisti del gruppo studentesco di resistenza "Weiße Rose" (Rosa
bianca), entrambi condannati a morte dai nazisti
a sinistra: Sophie Scholl, a destra: Willi Graf
foto:
Hans Scholl /
ToLo46
Due protagonisti del gruppo studentesco di resistenza "Weiße Rose" (Rosa
bianca), entrambi condannati a morte dai nazisti
in alto: Sophie Scholl,in basso: Willi Graf
foto:
Hans Scholl /
ToLo46
Dopo il 1938 sempre più persone dalla borghesia, e anche dalla nobiltà, che
all'inizio erano d'accordo con Hitler, cominciarono a capire che il nazismo
non si fermò di certo con l'eliminazione di comunisti e socialisti, ma con
essi furono spazzati via tutti gli elementi di una convivenza civile basata
sulla certezza del diritto. Ma borghesi e nobili non fanno rivoluzioni e
così la loro resistenza si limitò per lo più a circoli di discussioni,
manifesti e in alcuni casi anche azioni di volantinaggio. Tra i più attivi
erano i fratelli Scholl che misero in piedi un piccolo gruppo
di resistenza all'università di Monaco di Baviera chiamato La Rosa Bianca. Ma i nazisti non fecero certo grandi
distinzioni, anche chi si limitava a scrivere manifesti o chi distribuiva
volantini finiva in carcere e alla fine, molto spesso, fu assassinato.
La resistenza delle chiese:
a sinistra: il teologo protestante Dietrich Bonhoeffer
a destra: il cardinale cattolico Clemens August Graf von
Galen
foto:
autore sconosciuto /
Gustav Albers
in alto: il teologo protestante Dietrich Bonhoeffer
in basso: il cardinale cattolico Clemens August Graf von
Galen
foto:
autore sconosciuto /
Gustav Albers
Uno dei capitoli più tristi della storia del nazismo è il
comportamento delle chiese cattoliche e protestanti. C'erano alcuni preti, vescovi
e teologi coraggiosi che criticarono il regime inumano di Hitler anche in
pubblico, o aiutarono gli ebrei, ma purtroppo rimasero eccezioni, la maggior
parte delle gerarchie delle due chiese rimase "neutrale" nei confronti di
Hitler o collaborò addirittura più o meno apertamente con le autorità
naziste. Personaggi come il teologo protestante Dietrich Bonhoeffer
(assassinato dai nazisti), il gesuita Rupert Mayer o
il coraggioso cardinale cattolico Clemens August
Graf von Galen sono degli esempi purtroppo non
tipici per il comportamento dei rappresentanti delle due chiese.
Solo una comunità religiosa ha resistito fermamente fin dall'inizio:
i
Testimoni di Geova. Su 25.000 appartenenti di questa piccola comunità furono
arrestati 10.000, e più di 1.200 furono assassinati.
La resistenza dei militari:
Il colonnello Claus Schenk von Stauffenberg, protagonista dell'attentato
del 20 luglio 1944. Vedi anche la foto in alto.
foto:
autore sconosciuto
I militari erano gli ultimi a capire che Hitler non significava la
rinascita, ma la rovina della Germania. La fede che avevano giurato
all'esercito, a Hitler e alla Germania insieme all'odio verso il comunismo
molto diffuso tra di loro, li fece esitare ed aspettare per molto, troppo
tempo. Inoltre, i primi, facili successi durante la Seconda Guerra Mondiale
scoraggiarono molti militari che si sentivano in opposizione a Hitler.
Solo dopo la battaglia di Stalingrado che
rappresentò una svolta decisiva della guerra alcuni di loro decisero di entrare in azione, ma
purtroppo con poca fortuna. Il tentativo più promettente,
la congiura dei militari nel 1944 (uno dei suoi protagonisti fu il
colonnello Claus Schenk von Stauffenberg) terminò con il fallito
attentato
del 20 luglio 1944.
In quel giorno, la bomba piazzata da Stauffenberg esplose nel
quartiere generale di Hitler e uccise cinque persone, ma Hitler fu solo ferito a un braccio. Stauffenberg
aveva visto l'esplosione, pensava che il piano fosse riuscito e mise in moto
il colpo di stato che coinvolgeva moltissime persone. Dopo i primi arresti
di capi nazisti, si diffuse però la notizia che Hitler era solo ferito.
Questo fatto paralizzò e scoraggiò molti dei cospiratori, e tutto fallì.
Seguirono migliaia di arresti di oppositori, i capi della congiura furono
condannati a morte e giustiziati, insieme a centinaia di altri oppositori.
Altre pagine sulla resistenza contro Hitler:
Georg
Elser
Già nel 1939, Georg Elser piazzò una
bomba contro Hitler che questi riuscì ad evitare solo per un pelo.
Oskar Schindler
Non era l'unico, c'erano altre persone che rischiavano la vita aiutando gli ebrei.
Sulla storia tedesca vedi anche:
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