Il Parzival di Wolfram von Eschenbach tradotto nel tedesco moderno
Wolfram von Eschenbach come cavalliere, illustrazione nel Codex Manesse
fonte:
Wikimedia Commons
Tesi di laurea di Federica Zambelli.
Informazioni generali:
Titolo della tesina: Il Parzival di Wolfram von Eschenbach tradotto nel tedesco moderno: traduzioni a confronto
Autrice della tesina: Federica Zambelli
Consegnata a: Università degli Studi di Trieste - Corso di laurea in lingue e letterature straniere moderne
Anno di presentazione della tesina: 2004
Abstract della tesi:
Trasferire su un registro di diversa sensibilità ed espressività linguistica ma, allo stesso momento, trovare il tono adeguato alla medesima situazione è il percorso più arduo per l'autore che traduce un testo antico. La sua capacità di saper mediare adeguatamente il testo dall'alto tedesco medio al tedesco moderno, è misurata da variabili di diversa natura.
Prendiamo ad esempio l'abitudine di Wolfram von Eschenbach di rivolgersi direttamente al pubblico come mezzo di distanziamento dagli eventi descritti. La sua capacità di identificarsi o scindersi dai personaggi, di accoglierne il punto di vista e d'imporre il proprio, diventa chiave d'interpretazione della realtà descritta nel Parzival.
Durante il lavoro di confronto abbiamo più volte osservato la disconsiderazione da parte di Wilhelm Hertz di qualsiasi libertà artistica e dissertazione, anche ironica, che Wolfram von Eschenbach attuava.
Hertz infatti nella sua traduzione in rime evita qualsiasi irregolarità nel verso, nell'intento di esporre il testo in una forma facile e piana e renderlo accessibile al moderno che non possiede la preparazione specifica per interpretare un testo medioevale. Spesso non traduce espressioni tipiche del costume sociale cortese o metafore, evitando quindi il difficile compito di trasferire significati linguistici del tempo esclusi dalle normali possibilità di comprensione o di valutazione del lettore moderno.
Lo scopo divulgativo è quindi la variabile base della traduzione di Hertz che mescolata al suo proponimento ambizioso ed appassionato d'essere poeta del Bello, fornisce una traduzione del Parzival che si discosta a nostro parere troppo dal senso del testo originale.
Al contrario Karl Simrock s'impone di recuperare lo stile di Wolfram von Eschenbach così ricco di colore narrativo, di bellezza nelle immagini e nella retorica del linguaggio. L'autore cerca di perseguire una vera e propria imitazione dello stile del testo dal punto di vista della forma, del contenuto e dell'espressività.
La variante della traduzione di Karl Simrock ha valore propedeutico per lo studio del testo antico ed accessibile quindi ad un gran numero di persone dedite al piacere per la lettura. Le sue sono rime straordinariamente fedeli e risvegliano nel lettore il senso del confronto. Il testo originale è analizzato, riscritto e "decorato" da Simrock, mantenendo contenuti e varianti di Wolfram von Eschenbach.
Ma Bernhard Sowinsky scrive "die bisherigen Versuche, ältere poetisch geformete Texte in entsprechenden nhd. Rein- und Metrikstrukturen wiederzugeben, weisen die meisten Übersetzungsfehler in der Form von Abweichungen vom Textsinn des Originals auf, weil sich die Übersetzer durch die Zwänge der Reim- und Metrumbindungen oft zu Wortänderungen, Textreduzierungen oder Texterweiterungen veranlaß sahen, die mitunder dem Sinn des Originaltextes widersprachen... Auch die Neigung mancher Übersetzer, sich in ihren Übertragungen selbst künstlerisch zu profilieren, mag gelegentlich hierfür verantwortlich sein."[1].
Simrock non attua riduzioni di traduzione ma non considera a nostro parere cambiamenti semantici che molti termini hanno subito nel corso dei secoli. La sua traduzione identica sacrifica caratterizzazioni e sfumature dell'originale contrariamente al suo desiderio di fornire un testo fedele.
Familiarizzare invece con la traduzione di Wilhelm Stapel è più facile.Acquistare domestichezza con il suo testo è facilitato dal fatto che scrive in prosa, seppur sia prosa ricercata. La traduzione del suo Parzival è fedele quanto quella di Karl Simrock. Abbiamo visto nel precedente capitolo quanti termini e quante espressioni tipicamente cortesi abbia cercato di tradurre con la massima precisione in particolare dal punto di vista semantico. La chiave interpretativa storico-filologica è la variante della traduzione di Stapel. Ma lo stile linguistico dell'originale, tanto caro a Simrock, non traspare nella sua elegante prosa. A nostro parere non riesce a recuperare il colore narrativo, l'espressività e sonorità dei versi originali. Il suo testo contribuisce ad ampliare la conoscenza a livello linguistico, migliorare la capacità di tradurre ma abbiamo già rilevato come lui stesso suggerisca a chi voglia leggere il Parzival come opera di poesia, di rifarsi al testo originale.
Occorre dunque essere attenti alla tentazione di definire una traduzione di un testo antico più riuscita rispetto ad altre. Più si esamina una traduzione, più ci si accorge quanta influenza abbia lo scopo di base che ha mosso il traduttore ad interpretare il significato del testo.
[1] B. Sowinski, Probleme des Übersetzens aus älteren deutschen Texten, Bern, 1992, pag. 189.
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