Albert Schweitzer, in una foto del 1955
fonte:
Bundesarchiv
Albert Schweitzer (1875-1965) è stato medico, filosofo, musicista e teologo
protestante. Nel 1953 ha ricevuto il Premio Nobel per la pace. Articolo di
Sabrina Bottaro.
Breve biografia:
Albert Schweitzer nacque nel 1875 nell’Alta Alsazia (all'epoca faceva parte
della Germania) in una famiglia dove la religione e l’amore per il prossimo
era pane quotidiano. Suo padre era il pastore
protestante che guidava la comunità del paese di Gunsbach dove Albert vide
germogliare il suo interesse per quella che sarebbe diventata una sua
passione costante: la musica. Iniziò, infatti, all’età di sette anni a
comporre un inno per poi imparare, un anno dopo, a suonare l’organo della
chiesa anche nelle funzioni ufficiali. Trascorse un’infanzia serena dove la
benevolenza dei suoi genitori lo rese un uomo dai saldi principi. Famoso è
l’episodio in cui sua madre lo accompagnò in un negozio a scegliersi un
cappello per proteggersi dal freddo nel rigido inverno alsaziano e lui
scelse in fondo ad uno scaffale un berretto da contadino e non un elegante
cappello così da porsi sullo stesso piano sociale dei suoi compagni di
scuola così evidentemente meno agiati di lui.
Studiò prima a Mulhouse e poi a Strasburgo dove si laureò in
teologia e in filosofia, ma non gli
bastò, volle laurearsi anche in medicina per conoscere l’uomo e il mistero
della vita dal punto di vista tangibile. Il suo scopo era di recarsi ad
esercitare la professione di medico in Africa per curare la parte più povera
e disagiata della popolazione umana. Aveva già dato un contributo
sostanziale agli studi su Bach, sulla filosofia e sulla teologia e le sue
idee circolavano nel mondo pensante come massime, ma all’età di trent’anni
decise di recarsi nella giungla del Gabon dove si diede all’assistenza
medica sopra ogni cosa. In Africa fondò un ospedale di capanne e baracche
dove c’era un vecchio pianoforte che lui stesso suonava.
Si sposò con una
donna che divenne infermiera per aiutarlo nella sua grande missione e tenne
conferenze in tutta Europa. Le tre attività che amava e che conosceva in
profondità – musica, medicina e teologia – si fusero nella sua vita come
un’unica superiore scienza in grado di aiutare i più deboli e la sua
filosofia si costruì con il tempo per poi fluire in una vera e propria
scuola di pensiero che difendeva gli oppressi e gli animali. Vinse il Premio
Nobel per la Pace nel 1952 e con i fondi costruì il "Villaggio della Luce"
in Africa. Non volle più tornare in Alsazia e morì nella giungla nel 1965,
accanto alle persone alla cui cura aveva dedicato tutta la sua vita.
Albert Schweitzer - una mente libera:
Albert Schweitzer fu una mente libera e
protesa verso il prossimo che abbandonò un futuro certo e prestigioso in
patria per convogliare tutto se stesso nelle zone dimenticate. Fu un
filosofo che lasciò ai posteri un pensiero intelligibile e fiducioso. Fu un
musicista che fece della musica un veicolo in grado di curare le malattie
dell’anima, insieme con la scienza che lui stesso aveva studiato e messo in
pratica per salvare vite e curare malattie tropicali. Fu soprattutto un
semplice uomo la cui vita – sicuramente illustre nel senso enciclopedico del
termine – va forse interpretata come un messaggio di ispirazione per cui si
possono fare cose grandi mettendo a disposizione ciò che si ha avuto la
fortuna e la capacità di imparare, non solo per se stessi.