Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Quadro di Joseph Karl Stieler (del 1820)
fonte:
Wikimedia Commons
Beethoven a Bonn:
Il 17 dicembre del 1770
Ludwig van Beethoven nasce a Bonn, una piccola città della
Renania. Cresce in una famiglia di origini olandesi che da almeno
due generazioni perpetuava una tradizione musicale. Il padre Johann scopre
presto il talento musicale del piccolo Ludwig e, pensando a Mozart bambino,
esibito dal padre in tournée concertistiche attraverso tutta Europa una
quindicina di anni prima, avvia Ludwig allo studio della musica già a 5
anni. Ma mentre il piccolo Mozart ebbe la fortuna di crescere in una
famiglia benestante con genitori molto attenti alle capacità e le preferenze
dei figli, Ludwig deve sopportare un padre violento e spesso ubriaco che
sperpera i soldi della famiglia nelle osterie di Bonn e che costringe il
figlio con tutti i mezzi a suonare il violino e il cembalo sperando di
trarne un profitto economico.
In ogni caso, la fama del piccolo Beethoven che si esibisce come eccellente
pianista e che a 12 anni scrive le prime opere per pianoforte si diffonde
presto e grazie a insegnanti privati e sostenitori più illuminati di suo
padre Ludwig ottiene un'ottima educazione e conosce le persone giuste che
rendono il suo percorso artistico più facile.
Gli anni di maturità:
Tra la fine del '700 e la metà dell'800, Vienna era la capitale
incontrastata della musica e rappresentava il luogo ideale per un musicista
che voleva imparare e fare carriera. La corte degli Asburgo, da sempre molto
aperta alla musica, e le numerose case aristocratici a Vienna
rappresentavano dei luoghi importanti per esibirsi e per fare dei concerti, per conoscere
altri musicisti e per ottenere impieghi e sostegni economici. La Vienna del
'700 pullulava di musicisti di tutti i paesi e persino chi non amava questa
città e la cultura di corte faceva di tutto per esserci, almeno per un certo
periodo.
Joseph Haydn (1732-1809) ritratto di Thomas Hardy (1791)
fonte:
Wikimedia Commons
La prima volta che visita Vienna, Ludwig ha 16 anni. Nei tre mesi che
trascorre a Vienna il giovane compositore incontra Mozart, che all'epoca ha
31 anni e che è all'apice del successo, e molti altri musicisti
importanti. Ma la spinta decisiva per trasferirsi definitivamente a Vienna
gliela dà Joseph Haydn che durante una sua visita a Bonn conosce Beethoven, è impressionato dal suo talento e lo invita a
venire a Vienna. Nel 1792, a 21 anni, Beethoven va di nuovo a Vienna, questa
volta per sempre.
È nel fertile ambiente musicale di Vienna che Beethoven diventa un
compositore di fama internazionale. Non ama molto la vita mondana di corte,
è uno spirito piuttosto libertario, un figlio della rivoluzione francese che
dedica una delle sue sinfonie più importanti, "l'Eroica", a
Napoleone
Bonaparte, con le parole: "Sinfonia eroica, composta per festeggiare il
sovvenire di un grand'uomo".
"L'incidente di Teplitz" (luglio
1812) dipinto di Carl Rohling: Beethoven, accompagnato da Goethe (a
sinistra, in fondo), rifiuta di inchinarsi davanti alla famiglia imperiale e
prosegue nel suo cammino. fonte: Wikimedia Commons
Nel 1809 per poco Beethoven non lascia Vienna
per sempre dopo aver ricevuto un'offerta di lavoro molto allettante dalla
Vestfalia dove, in quel momento, regna Jérôme, fratello di Napoleone. Solo le
forze congiunte dei suoi ammiratori viennesi e un'offerta economica che gli
garantisce, senza limite di tempo, una vita agiata, riescono a convincerlo
a rimanere a Vienna.
Negli stessi anni si rafforzano i disturbi all'udito e con l'aggravarsi di
questa fatale malattia Beethoven si isola progressivamente, ritirandosi per
periodi sempre più lunghi nella quiete di Heiligenstadt, una piccola città
nella campagna viennese. Dopo il 1805 il suo comportamento diventa sempre
più scontroso e le esibizioni in pubblico si fanno sempre più rare.
Superando
invece, attraverso una ferrea volontà, il dramma della crescente sordità, la sua musica celebra il trionfo dell'eroismo, della fratellanza tra i popoli e della gioia, nonostante il destino gli avesse riservato
una vita dura e difficile.
Con l'eccezione della prima esecuzione della Nona sinfonia e della
Missa
solemnis (nel 1824), la musica di Beethoven negli ultimi anni della sua vita
viene eseguita soprattutto all'interno di una cerchia limitata di estimatori.
Il 26 marzo 1827 Ludwig van Beethoven muore all'età di cinquantasei anni.
Durante tutta la sua vita aveva sofferto, indipendentemente dalla sordità,
di continui dolori addominali e problemi di vista e solo nel 2000 si scoprì
che si trattava molto probabilmente di un'intossicazione da piombo:
Beethoven, grande bevitore di vino, aveva l'abitudine di bere da una coppa
di cristallo di piombo, oltre ad aggiungere un sale piomboso per rendere il
vino più dolce.
In seguito all'autopsia, eseguita il giorno dopo la
sua morte, risultò che il nervo acustico del musicista era completamente
atrofizzato, pertanto nessuna cura dell'epoca poteva essere efficace.
Nonostante Vienna non si occupasse più della sua sorte da mesi, ai suoi
funerali, svoltisi il 29 marzo, si riunirono
almeno ventimila persone.
L'eredità di Beethoven:
a sinistra: la casa natale di Beethoven a Bonn, in Bonngasse 20 a destra: la tomba di Beethoven al cimitero centrale di Vienna
foto:
Hans Weingartz /
Daderot
in alto: la casa natale di Beethoven a Bonn, in Bonngasse 20 in basso: la tomba di Beethoven al cimitero centrale di Vienna
foto:
Hans Weingartz /
Daderot
Beethoven è universalmente riconosciuto come uno
dei più grandi compositori della musica occidentale. Ultimo grande
rappresentante del classicismo viennese Beethoven preparò l'evoluzione verso
il romanticismo musicale ed influenzò tutta la musica occidentale per larga
parte del XIX secolo. La sua arte si espresse in tutti i generi, e benché la
musica sinfonica fosse la fonte principale della sua popolarità universale,
è nelle opere per pianoforte e nella
musica da camera che la sua influenza
fu più considerevole.
Ludwig van Beethoven - Symphony No. 5 - I. Allegro con brio: