Il 30 aprile del 1945 Hitler si suicida nel suo bunker a Berlino. In quel momento il paese è già ridotto a un campo di macerie.
Tre anni di continui bombardamenti, che miravano a spezzare il morale della
popolazione, hanno totalmente distrutto le città tedesche fino a
trasformarle in paesaggi lunari. Per avere una idea della vastità delle
distruzioni solo alcune cifre: In 10 giorni, nel luglio del 1943, 3000 aerei
scaricavano sopra Amburgo circa. 3 milioni di bombe incendiarie insieme a
25.000 bombe esplosive. In una unica notte a Francoforte sempre nel 1943
caddero 250.000 bombe incendiarie e 4.000 bombe esplosive.
131 città furono
bombardate e il totale delle distruzioni a Berlino, Francoforte, Düsseldorf,
Colonia, Dresda, Amburgo era tra il 40 e il 90 % di tutte le abitazioni. Per
tre anni, gran parte della popolazione era costretta a vivere nei rifugi
antiaerei e circa 600.000 persone vi morirono.
La tragedia della Germania alla fine della guerra era terribile.
Ma tutto questo era soltanto un riflesso di quello che il nazismo aveva
fatto ai popoli dell'Europa, era soltanto l'ultimo atto di una guerra che
Hitler aveva fortemente voluto, che aveva, fin dall'inizio della sua
carriera politica, preparato prima ideologicamente e poi anche
materialmente, di una guerra che nessun altro in Europa aveva voluto o
cercato.
L'anno 0 della Germania:
Nel 1945 lo stato nazista non esiste più, la Germania è occupata dalle truppe americane, sovietiche, inglesi e francesi. Il morale della popolazione
è a terra, la fine della guerra è vista da molti con un misto di sollievo per la
fine del terrore della guerra e di
angoscia per la vendetta dei vincitori. La preoccupazione per la semplice sopravvivenza, la caccia al pane per il giorno dopo,
sono per la maggior parte dei tedeschi molto più importanti di tutto il resto. La politica, che negli anni del nazismo
ha invaso e dominato tutta la vita dei cittadini, è adesso odiata e vista con paura e diffidenza. I tedeschi
sono come paralizzati dall'incubo del passato e dall'insicurezza del futuro.
Sono i vincitori della guerra a decidere il futuro della Germania.
I quattro anni dalla fine della guerra nel 45 alla fondazione dei due stati tedeschi nel 49, cioè alla definitiva divisione della Germania
sono anni durissimi per i tedeschi. La rimozione delle macerie della guerra
è una fatica quasi sovrumana per un popolo che soffre la fame e il freddo dei primi inverni molto duri, da passare senza quasi nessun tipo di riscaldamento. Non conoscono il proprio futuro e non
sanno che cosa avrebbero deciso i vincitori che litigano tra di loro in modo sempre più aspro. La
parte della classe politica tedesca democratica che
è sopravvissuta al terrore nazista è debolissima e non riesce, almeno all'inizio, a far sentire la propria voce.
I soldi
hanno perso qualsiasi valore, i prezzi non si calcolano più in marchi, ma in
sigarette americane. Un chilo di pane costa un certo numero di sigarette, un
paio di scarpe alcuni pacchetti. Regna il mercato nero, il
baratto. Ogni fine settimana la gente della città
va in campagna per scambiare con i contadini merce di ogni genere e tutte le cose ancora utili trovate tra le rovine in cambio di burro, zucchero o patate.
1948: ragazzi tedeschi trattano con le sigarette americane al mercato
nero foto:
Autore sconosciuto
I piani degli alleati:
Già durante la guerra, americani, russi ed inglesi
hanno già da molti anni cominciato a discutere su cosa fare con la Germania, una volta che la guerra fosse finita.
Le conferenze, le proposte e i progetti degli alleati che riguardano il destino della Germania del dopoguerra si susseguono, spesso dettati dalla situazione attuale della guerra, sempre invece dominati dagli interessi contrastanti dei 3 paesi.
Roosevelt e dopo di lui
Truman, presidenti degli Stati Uniti,
Stalin per l'Unione Sovietica e
Churchill per l'Inghilterra
preparano, insieme ai loro consiglieri, numerosi progetti per dividere la Germania in 3, 4, addirittura in 5 stati indipendenti con mappe già pronte e piani più o meno precisi per la politica e l'economia. Del ministro americano delle finanze
Morgentau è il piano di distruggere completamente la capacità industriale della Germania per trasformarla in un paese agricolo, oltre alla divisione in 2 stati indipendenti e una zona sotto controllo internazionale.
Un piano per fortuna non realizzato.
Quello che tutti questi progetti hanno in comune è la volontà di impedire alla Germania una volta per sempre di diventare nuovamente una forza politica ed economica che potesse trascinare il mondo in un'altra guerra mondiale.
Inoltre anche la Francia, la
Polonia e la Cecoslovacchia cominciano a
porre condizioni e pretendere la restituzione di territori perduti e
ulteriori sicurezze territoriali a spese della Germania. Ognuno cerca una fetta più grossa della torta, con motivazioni più o meno giustificate.
Il primo compromesso a cui i vincitori della guerra giungono è di
dividere la Germania in 4 zone occupate ed amministrate da americani, sovietici, inglesi e francesi, ma di lasciare a future conferenze il destino politico ed economico della Germania.
sopra: Le quattro zone della Germania suddivise tra gli alleati sotto: Le quattro zone di Berlino suddivise tra gli alleati illustrazioni:
glglgl /
Stefan-Xp
Comincia la "Guerra fredda":
L'Unione Sovietica comincia immediatamente a ricostruire la "sua" parte della Germania secondo i propri piani. Stalin
ha promesso alla Polonia una grossa fetta di territorio tedesco in cambio di
una fetta ancora più grossa di territorio polacco che lui pretende dalla Polonia. L'Unione Sovietica che durante la guerra
ha pagato il prezzo più alto in vite umane e risorse chiede adesso un risarcimento altissimo alla Germania: intere fabbriche, tra cui quelle più importanti,
vengono portate in Russia, ingenti quantità di materie prime vengono pretese per anni come pagamento dei danni della guerra. Ma
in questa maniera Stalin si crea molti nemici in Germania, compromettendo molto l'immagine dei russi come "liberatori dal nazismo".
Gli americani invece
hanno capito che in questa Guerra Fredda hanno bisogno di alleati in Germania affinché diventasse l'avamposto contro l'Unione Sovietica. Quasi subito cominciano ad organizzare aiuti per la Germania. Decine di migliaia di pacchi "Care" con generi alimentari, medicine e vestiti arrivano in Germania nei primi anni del dopoguerra. Ancor più che un aiuto reale
sono un segnale politico e psicologico: gli americani, dopo essere stati nemici dei tedeschi
vogliono dimostrare di essere adesso loro amici. Fin dall'inizio gli americani cercano di unire la loro zona a quelle occupate da inglesi e francesi, con l'intenzione di rafforzare la propria posizione contro la zona occupata dai russi. Cercare di ricreare uno stato unitario
è invece un pericolo per loro perché sarebbe stato impossibile tenere fuori l'influenza dell'Unione Sovietica.
Già pochi mesi dopo la fine della guerra la divisione della Germania è diventata praticamente inevitabile, anche se devono passare ancora 4 anni fino alla definitiva separazione. In realtà, tranne la maggioranza dei tedeschi stessi, nessuno
vuole veramente una Germania unita, nonostante le parole contrarie di tutti gli alleati.
I rappresentanti dei paesi vincitori della seconda guerra mondiale alla conferenza di Potsdam (1945)
foto:
Autore sconosciuto da sinistra a destra:
Clement Attlee (Primo Ministro della Gran Bretagnia) -
Harry S. Truman (Presidente degli Stati Uniti) -
Josef Stalin (Segretario Generale del Partito Communista dell'Unione
Sovietica)
In fondo, la divisione accontenta un po' tutti, a parte naturalmente i
tedeschi, e crea meno problemi nella gestione della Germania vinta. Nella
conferenza di Potsdam nel
1945 si decide che, per quanto riguarda il pagamento dei danni della guerra, ognuna delle 4 forze vincitrici può servirsi da sola come vuole nella propria zona. Ma la decisione più tragica
presa durante questa conferenza
è che gli americani, per accontentare i russi e per avere la mano libera all'ovest, accettano la deportazione forzata di più di 3 milioni di tedeschi dalla Polonia e dalla Cecoslovacchia.
Questo porta, oltre a moltiplicare sofferenza e miseria, ancora a decine di migliaia di morti durante i trasporti eseguiti in condizioni disumane. La Germania
è diventata oggetto della Guerra Fredda e non ha ancora né la forza, né la reale possibilità di sottrarsi al dominio e alla concorrenza delle 2 superpotenze USA e URSS.
Il blocco di Berlino:
Per rafforzare economicamente le 3 zone dell'ovest, americani, inglesi e francesi decidono
a sorpresa di introdurre una nuova moneta nelle loro zone. Nel
giugno del 1948 ogni tedesco riceve
40 marchi nuovi e all'improvviso, come per miracolo, i negozi, che per mesi non
hanno offerto praticamente niente, sono pieni di merci. Nella speranza di una riforma della valuta, i commercianti
hanno accumulato per mesi e mesi merci che adesso sono di colpo disponibili.
Come risposta i sovietici bloccano, nel
luglio del
1948, ogni accesso alla parte occidentale di Berlino che
è occupata da americani, inglesi e francesi. Per 10 mesi aerei americani ed inglesi devono
trasportare via aerea qualsiasi tipo di merce, generi alimentari, carbone, macchinari,
tutto fino ai chiodi e alla carta igienica, nella città bloccata. 277.000 voli in 10 mesi, fino a
1.200 voli al giorno riforniscono la città in questi mesi drammatici trasportando fino a
12.000 tonnellate di merci al giorno.
I berlinesi salutano un aereo americano che sta atterrando durante il
blocco di Berlino. foto: Henry Ries / USAF
Alla fine i sovietici si
arrendono ma hanno perso più di una battaglia: adesso per la grande maggioranza dei tedeschi dell'ovest gli americani
sono diventati quelli che garantiscono non solo la sopravvivenza, ma anche la sicurezza, mentre i sovietici
(e con loro i comunisti tedeschi), che
in realtà hanno pagato il prezzo più alto nella guerra contro Hitler, stanno perdendo le ultime simpatie.
Inoltre stanno arrivando nella Germania dell'ovest gli aiuti economici del "Piano Marshall" degli americani, mentre allo stesso tempo all'est i sovietici continuano a trasportare in Russia fabbriche e macchinari tedeschi come pagamento dei danni della guerra.
Sul muro si legge: "Programma di emergenza di Berlino, con l'aiuto del
piano Marshall" foto:
St.Krekeler
La divisione diventa realtà:
Il blocco di Berlino
è il colpo di grazia per il sogno dell'unità della Germania. Pochi mesi dopo
la fine del blocco vengono fondati i due stati tedeschi: il
23 maggio 1949 la
Repubblica Federale della Germania (BRD) ad ovest, e
il 7 ottobre 1949 la Repubblica Democratica
Tedesca (DDR) ad est.
La divisione della Germania
è diventata realtà ma in fondo è solo l'ultima conferma di quello che si è andato delineando già 4 anni prima, nei primi mesi dopo la guerra. La guerra fredda, che tra gli alleati
è cominciata ancora prima che fosse finita quella vera contro Hitler,
ha reso impossibile la ricostruzione di uno stato unitario. La colpa non può essere attribuita facilmente a una nazione o a questo o quel protagonista dell'epoca, la Germania
è diventata vittima della nuova costellazione internazionale, della concorrenza tra le nuove superpotenze USA e URSS.
In fondo la Germania è anche diventata vittima del proprio passato, la divisione
è il prezzo che deve pagare per aver scatenato la più sanguinosa e violenta guerra che il mondo aveva mai visto.