Soggetto e sceneggiatura: Wim Wenders
e Peter Handke
Durata: 127 minuti
Produzione: Germania, Francia
Anno: 1987
Fotografia: Henri Alekan
Scenografia: Heidi Lüdi
Suono: Jean-Paul Mugel, Axel Arft
Musica: Jürgen Knieper
I personaggi principali del film e gli interpreti:
Bruno Ganz (Damiel)
Solveig Dommartin (Marion)
Otto Sander (Cassiel)
Curt Bois (Omero)
Peter Falk (sé stesso)
Hans Martin Stier (l'uomo
dell'incidente)
Elmar Wilms (l'uomo triste)
Sigurd Rachman (il suicida)
Beatrice Manowski (la prostituta)
Commento sul film:
Il film Il cielo sopra Berlino è a tutti
gli effetti il film che ha segnato il ritorno del regista in Europa. Il
regista ha infatti trascorso più di quattro anni negli Stati Uniti, dove ha
realizzato due film importanti come Hammett
e Paris, Texas. Ha realizzato il film con
l'intento di riappropriarsi di un modo di fare cinema che fosse più vicino
al modo di pensare europeo.
Con l'ausilio dello scrittore austriaco
Peter Handke, che ha curato i dialoghi
del film, Wenders ci ha raccontato la storia di due angeli, Damiel e
Cassiel, che si trovano a Berlino ed osservano la vita degli esseri umani,
le loro angosce, i loro problemi e le loro frustrazioni quotidiane. Un
giorno Damiel, stanco della sua vita esclusivamente spirituale, si innamora
della trapezista Marion che lavora in un circo cittadino. La donna sta
attraversando un periodo di profonda crisi esistenziale, dovuta
essenzialmente al fatto che il suo circo non le offre una continuità nel
lavoro. Il circo infatti, per mancanza di spettatori, è costretto a togliere
le tende e a lasciare la città divisa dal Muro.
In città si stanno
svolgendo anche le riprese di un telefilm poliziesco ambientato durante la
Seconda Guerra Mondiale e che ha per protagonista il celebre attore
americano Peter Falk. I due angeli, nel
loro guardare dal di fuori tutto quello che avviene nella realtà, non
perdono occasione di osservare il funzionamento di un set cinematografico e
si intrattengono a curiosare tra le microstorie che si vengono a verificare
nelle pause di lavorazione del film.
Damiel fa così la conoscenza di
un mondo nel suo genere non dissimile da quello degli angeli, perché
anch'esso immerso perennemente nell'irrealtà e nella fantasticheria. Damiel
anche su incoraggiamento dell'attore americano, che lo esorta a venire a
scoprire che cosa si cela dietro la quotidianità degli esseri umani, prende
così la decisione di diventare uomo. Per far questo Damiel dovrà tuttavia
abbandonare la sua spiritualità eterna.
Il commento è di
Fabrizio Gabrielli
Approfondimenti sui suoi film:
Paris, Texas
Il film, girato negli Stati Uniti, narra la storia di una famiglia rovinata
dalla gelosia e dall'egoismo.
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